:: GUIDA EPISODI | #5.08 "TEXT, LIES AND VIDEOTAPE" ::
Ecco in italiano le traduzioni di alcuni dialoghi e le foto di alcune scene dell'episodio.

"Text, lies and videotape - Testamento"

[Boston. Jen e Dawson, seduti in una panchina bevono del caffè e chiacchierano.]
:: dawson e jen ::Jen: Ancora quindici minuti.
Dawson: Si. Non devi rimanere con me se non vuoi.
Jen: Hmm, non starai pensando di svignartela ancora una volta, vero?
Dawson: No ... Non sto pensando di svignarmela. Probabilmente di mollare, ma questa è un'altra cosa. Completamente.
Jen: Sai, non è così terribile.
Dawson: La terapia?
Jen: Si. Hmm,
Dawson: Allora. Parlo e basta, giusto? Vado nell'ufficio di una completa sconosciuta. Le dico le miè paure più nascoste e si suppone che risolva qualcosa?
Jen: No, non necessariamente. Freud in realtà si considerava abbastanza fortunato se riusciva a trasformare l'infelicità isterica nell'infelicità quotidiana.
Dawson: Quindi, qui l'obiettivo è l'infelicità?
Jen: Esattamente.
Dawson: Grande.
Jen: Ahh. Comunque cosa sapeva? Tutte quelle cavolate sull'invidia del pene e l'eccessiva enfasi della libido.
Dawson: [Ride] Io adoro il college Jen. Mi sento come se fossi in un film francese.
Jen: [Ride] Davvero, non è così terribile, credimi. Il 90% delle persone sulla terra traggono beneficio da dell'onesto e benevolo tempo trascorso su un lettino.
Dawson: Ti sei davvero sdraiata su un lettino?
Jen: Una volta, ma non è stato molto confortevole. Tutto l'ufficio di Tom Frost, era molto rigoroso, molto Danese. Comunque, prevedo che questa Rachel Weir probabilmente sarà molto più accogliente. Sono sicura che lei è ... una tipa che si appioppa come un ragno su una finestra.
Dawson: Non ti sei mai sentita ridicola ... chiacchierando dei tuoi problemi con una completa estranea?
Jen: Non più ridicola di quanto mi senta quando io chiacchiero con nessuno alla stazione radio.
Dawson: Hey, Non è vero. Io ti ascolto.
Jen: Tu e Grams.
Dawson: Grazie per quello che stai facendo.
Jen: In qualsiasi momento.


[Camera di Joey. Joey è seduta sul suo letto ricoperto di fogli, quando Audrey entra nella stanza con in mano una videocamera.]
George: Ok, allora-
Audrey: Ho capito. Ti voglio bene. Davvero. Sono seria.
George: Uh, Audrey, chiamami se hai bisogno di me.
Audrey: Come mai il tuo attore assomiglia a Tom Cruise e quello che mi adora assomiglia al ragazzo che non vuole andare al ballo nel film "Un compleanno da ricordare"?
:: joey e audrey ::Joey: Sai, dovresti essere più gentile con George. Sono sicura che un giorno diventerà molto famoso.
Audrey: Comunque. Tutto quello che so è che praticamente sono dovuta andare a letto con lui per farmi prestare questa videocamera.
Joey: Tuttavia, a che cosa ti serve?
Audrey: La mia audizione su nastro. Real World, Ibiza, sto arrivando.
Joey: Mi stai prendendo in giro.
Audrey: No. E non è che non sentirò la tua mancanza, Joey, ma chi non preferirebbe trascorrere l'inverno in Spagna? Ok. Benchè abbia dei problemi con la tonalità del nastro. Mi devo comportare da vamp, rompiscatole, o da completa sgualdrina?
Joey: Beh, sempre che tu stia pianificando di rappresentare tutti i colori dell'arcobaleno.
Audrey: Ad ogni modo, cosa sono tutti questi fogli?
Joey: Sto tentando di prepararmi per il progetto su Rose Lazare. Stasera ci sarà un altro incontro.
Audrey: Oh, non dovresti essere già pronta?
Joey: Ci sto provando, ma questi libri, voglio dire, praticamente hanno bisogno delle note che ti spieghino le annotazioni stesse.
Audrey: Non per quello, stupida! L'abbigliamento!
Joey: Audrey, veramente non credo che qualcuno farà caso a quello che indosso.
Audrey: Ok, e dove sarebbe Madonna se avesse assunto questo atteggiamento?
Joey: Sono seria. Non ho idea di come siano queste riunioni. Voglio dire, tutti gli altri sono matricole o dell'ultimo anno. Loro rispondono così in fretta e furia che praticamente lasciano le ammaccature sul tappeto. E poi Wilder si lancia in queste spiegazioni improvvisate che ovviamente sono destinate a me. Voglio dire, il tipo sa che sono un'idiota. Perchè si è preso la seccatura di scegliermi per una cosa del genere?
Audrey: Ti prego. Perchè tu sei attraente e lui è un insegnante. E non dirmi che non hai preso in considerazione questa possibilità. Voglio dire, sarebbe così tremendo se questo tipo incredibilmente bello ti trovi attraente?
Joey: Beh, ti è mai passato per la testa che l'obiettivo del college non è l'essere ridotta ad un pezzo di carne?
Audrey: Oh, quindi tu preferisci essere un cervello dentro ad un barattolo?
Joey: Beh, allora non mi dovrei preoccupare di quello che sto indossando.
Audrey: Certamente.


[Ufficio di Rachel Weir. Dawson è seduto su una poltrona accanto alla psichiatra, pronto ad iniziare la terapia.]
:: dawson ::[...]
Dawson: Allora, suppongo lei sappia perchè io sono qui?
Rachel: Mi piacerebbe sentirlo da te, se posso chiedertelo.
Dawson: Sto avendo degli attacchi.
Rachel: Attacchi di panico?
Dawson: Si. So che sono il mio modo di affrontare la morte di mio padre.
Rachel: Ne sei sicuro?
Dawson: Beh, voglio dire, in questo momento non c'è niente di davvero insolito nella mia vita.
Rachel: Nient'altro?
Dawson: Immagino che questo non sia del tutto vero?
Rachel: Credi lo sia?
Dawson: Beh, sei mesi fa, non è questo quello che avrei pensato di fare nella mia vita?
Rachel: Che cosa stai facendo?
Dawson: Niente. Voglio dire, immagino stia aiutando mia madre.
Rachel: E non vai all'università?
Dawson: No. Ero ... all'USC.
Rachel: E' un'ottima università. E' molto lontana.
Dawson: Si. Sto pensando di tornarci. Voglio dire, non adesso. Non subito. Voglio dire, mia madre ha ancora bisogno di me. Ho una sorellina che non ha ancora un anno.
Rachel: Forse il prossimo semestre?
Dawson: Si, avevo l'intenzione di chiamarli per saperne di più.
Rachel: Questo è quello che vuoi fare?
Dawson: Non lo so. Forse é questo che non va in me. Io non faccio davvero niente. Penso di essere congelato tra il passato ed il futuro. Voglio dire, non c'è nessun motivo per cui non potrei ritornarci.
Rachel: Eccetto gli attacchi di panico... tua madre che ovviamente ha bisogno di te, e tua sorellina.
Dawson: Giusto. Immagino neanche questa fosse tutta la verità?
Rachel: Beh, il cervello lavora in modi misteriosi.
Dawson: Quindi, io sto solo mentendo a me stesso?
Rachel: Dawson, perdere qualcuno che ami, perderlo improvvisamente, con nessuna logica spiegazione-- il cervello non è programmato a far fronte a situazioni del genere. E col passare del tempo, un paio di bugie qui e là... lungo il cammino sono probabilmente normali. L'unico problema è quando inizi a convincere te stesso che le bugie sono vere.


[Alla riunione. Joey, Wilder e altri studenti sono seduti in cerchio e discutono.]
:: cassandra, joey, prof. wilder e alan ::[...]
Wilder: Ok, prima che Cassandra ci dica qualcos'altro, uh. Joey, hai qualche idea su cosa renda queste particolari lettere di Rose Lazare così diverse dalle altre centinaia che abbiamo già visto?
Joey: Uh... beh, per cominciare, sono interessanti. E questo potrebbe sembrare una domanda stupida, ma chi è I.V.?
Wilder: Non è una domanda stupida. Infatti, questa è la domanda. I.V. "I" punto, "V" punto. La persona a cui sono riferite queste lettere può essere chiunque. Lei non ha mai usato un nome intero? Nessuna di queste lettere lo contiene.
Alan: E le buste?
Wilder: Potrebbe averle distrutte, pensando che le lettere fossero dentro , o forse potrebbero essere dentro ad una scatola di scarpe nascoste sotto un letto nel New Jersey.
Cassandra: Quindi, in sostanze, quello che sta dicendo è che noi non abbiamo assolutamente nessuna idea a chi fossero scritte queste lettere.
Wilder: Nessuna. Tutto quello che sappiamo è che queste sono le lettere più private, le più rivelatrici della sua carriera. In queste lettere per la prima volta, noi intravediamo qualcuno che è reale. Qualcuno che dubita di se stesso. Qualcuno che non ha paura di sembrare stupido mentre si chiede le domande fondamentali della vita. Rose ovviamente le ha scritte a qualcuno a cui teneva davvero molto. Oltre a questo, non sappiamo nulla. Quindi, è un mistero.
Cassandra: Bello. Come le cartoline di Derrida per davvero. Non pensi, Joey?
Joey: Um, probabilmente si, se avessi idea di chi tu stia parlando.
Wilder: Ok. Penso sia una buona annotazione per concludere. Um, allora per la prossima volta, voglio che tutti voi pensiate chi possa essere questa misteriosa persona. Molte, molte idee. Fino a quando ci rivedremo.


[Ristorante Civilization. Pacey sta lavorando quando Karen entra in cucina per parlare con lui.]
Karen: Allora, hai un appuntamento per Mercoledi?
Pacey: No.
Karen: Che cos'è successo alla biondina con cui ti vedevo sempre? Melissa?
Pacey: Melanie.
Karen: Giusto.
Pacey: Studia Legge. Cosa che ti prende un sacco di tempo.
Karen: E' il colmo. Tu con una che studia Legge. Probabilmente potrebbe tornarti utile un giorno. Ascolta, vuoi che ti sistemi con una delle mie amiche?
Pacey: No.
Karen: Perchè no? Ho delle amiche molto carine.
Pacey: Ho detto di no, ok?
Karen: Hey, cosa ha fatto a Pacey? Lui era solito essere un tipo simpatico che saltava dalla gioia.
Pacey: Beh, al momento è un po' stufo.
Karen: Si, per cosa?
Pacey: Credimi, non vuoi saperlo.
Karen: Forse si.
Pacey: Ok. Sai quel tuo fidanzato? Quello di cui ho sentito tanto parlare? Non c'è nessuna possibilità che lui possa venire domani sera, vero?
Karen: No, non esattamente.
Pacey: Vedi, sono passati mesi, e davvero non l'ho mai visto. Com'è possibile?
Karen: Beh, come ho detto, ha degli orari davvero assurdi.
Pacey: Hmm. E quando non è occupato, ti hai mai portato in un posto speciale? Non lo so, forse al porto di Boston, su una nave a vela gigantesca?
Karen: Come? Te lo ha detto?
Pacey: No, non me lo ha detto. La barca è la mia. Per tutto questo tempo tu ti lamentavi del tuo fidanzato, e io sono stato stupido abbastanza da provare compassione per te.
Karen: Io non ti ho mai chiesto di provare compassione per me.
:: pacey e karen ::Pacey: Tu non mi hai chiesto di provare compassione per te, e credimi, sto cercando di non averne.
Karen: Allora, cosa, adesso stai solo scaricando il tuo senso di colpa su di me? Tu non sai niente della mia vita, Pacey.
Pacey: Quello che so è che questa relazione non ti porterà a nulla eccetto che sofferenza. Inoltre so che ho dovuto guardare sua moglie negli occhi e mentire per te. Credimi, non è stato molto piacevole.
Karen: Si. Beh, sai, nel mondo vero, qualche volta le persone devono fare cose che non sono tanto piacevoli e accettano cose che sono per niente affatto perfette, e compromettenti per ragioni che a volte le persone sono troppo immature per comprendere. In quel caso, loro dovrebbero solo rimanerne dannatamente fuori.


[Fuori dal Worthington College. Joey e Wilder mentre camminano, parlano del progetto.]
:: joey e prof. wilder ::[...]
Wilder: Così, tu non pensi che lei potrebbe averle scritte ad un insegnante o ad un mentore. Tieni presente che lei era abbastanza giovane quando le ha scritte, Circa 18 o 19 anni, penso.
Joey: Non lo so. Penso le abbia scritte ad un amico.
Wilder: Interessante. Quindi tu non credi alla teoria proposta da Cassandra sull'appassionata relazione lesbica?
Joey: Oh, non lo so. E solo che se fossero lettere d'amore, lei non sarebbe-
Wilder: Cosa, sarebbe più esplicita? No se erano indirizzate ad un'altra donna negli anni venti.
Joey: No, non è questo che intendevo. Voglio dire, se erano lettere d'amore, lei non sarebbe stata meno onesta?
Wilder: Da qualche parte c'è un paradosso in ciò.
Joey: La scorsa notte le ho lette tutte, e Rose ha completamente messo il suo cuore in quelle lettere. E chi è così onesto con qualcuno di cui si è attratti sessualmente? La persone possono essere amiche, giusto, migliori amici, ma poi subentra l'attrazione sessuale, ed è come se tutte le alternative siano sbagliate fino a quando c'è di mezzo l'onesta.
Wilder: Quindi, tu non credi che le persone possano essere sia amiche che amanti?
Joey: Si, lo spero, ma ... non a 18 anni.


[Nella barca di Pacey. Pacey sta camminando nella banchina in direzione della sua barca e nota che c'è Karen.]
Karen: Witter.
Pacey: Torres.
Karen: Pensavo mi dovessi scusare per tutte le cose che ho detto.
Pacey: Che cosa hai detto?
Karen: Sai quelle cose.
Pacey: Beh, è tutto apposto perchè neanche io sono stato esattamente un principe azzurro.
Karen: No, ma tu ti sei intromesso in qualcosa, Pacey, e non era giusto. E quando me lo hai detto io sono stata sulla difensiva e giudiziosa, e nemmeno questo era giusto. Inoltre, cosa realmente so di te?
Pacey: Io potrei dire lo stesso di te.
Karen: Me? Su di me non c'è davvero molto da sapere.
Pacey: Oh, avanti. Questa non è una risposta.
Karen: Tu mi ricordi lui.
Pacey: Ti ricordo quel ragazzo che tradisce sua moglie?
Karen: Smettila. Lo sai, quando noi siamo assieme, lui non sta esattamente tradendo. Emily l'aveva piantato in asso. Lei sentiva che lui trascorreva troppo tempo al ristorante, e lei aveva ragione. Ma quello che lei non ha capito era che senza lui, il Civilization sarebbe fallito entro sei mesi. Danny è un'idealista. Ha questa convinzione che le cose possono funzionare. Penso sia questo che lui vede in te.
Pacey: Sai, non dobbiamo restare fuori qui al molo. Vuoi entrare?
Karen: No. Sono venuta per chiederti scusa, e adesso che lo ho fatto, probabilmente dovrei tornare a casa.
Pacey: Sei sicura?
Karen: Si.
Pacey: Ok. Beh, buona notte, Karen.
Karen: Buona notte, Pacey.


[Il giorno seguente, al Civilization si sta svolgendo il ricevimento di un matrimonio. Pacey sta lavorando in cucina quando Danny Brecher entra, vestito elegante. Poi entra Karen, che si avvicina da Danny e lo abbraccia, ma dopo un po' Pacey avvisa i due che la Sig. Emily Brecher sta entrando in cucina. Allora Karen e Danny si allontanano, e quest'ultimo invita Emily a ballare. Più tardi, Pacey esce dalla cucina e vede Karen seduta ad un tavolo tutta sola, così si avvicina da lei.]
Pacey: Hey, Torres.
Karen: Hey, Pacey. Cosa vuoi?
Pacey: Beh, quando mi sono scappate quelle cose dalla bocca prima, mi sono dimenticato di dirti qualcosa. Stasera sei bellissima.
[Karen cerca con lo sguardo Danny e lo vede mentre balla con sua moglie Emily.]
Karen: Hai mai desiderato essere qualcun altro?
Pacey: Si. Harrison Ford, in Alla ricerca dell'arca perduta.
Karen: No. Non intendo uno in particolare. Solo qualcun altro, qualcuno... completamente differente da chi sei. Questo è ciò che voglio adesso.
Pacey: Beh, ciao, io sono Scott. E tu sei?
Karen: Io sono... io sono Marie. Piacere di conoscerti Scott.
Pacey: Anche per me è un piacere conoscerti, Marie. Tu senza alcun dubbio sei la donna single più bella di questa sala. E mi stavo chiedendo se mi concedi l'onore di un ballo.
:: pacey e karen ::Karen: Si.
[Loro si alzano per ballare e Karen vede Danny che bacia Emily.]
Pacey: Allora, dimmi, Marie, da dove vieni?
Karen: Smettila, Pacey.
Pacey: Pacey? Chi è questo Pacey? Ho lo strano presentimento che dovrei essere insultato.
Karen: Come può lui ... voglio dire, come può-
Pacey: Lo sai, calmati , Karen.
Karen: Ho bisogno di parlargli.
Pacey: Penso che questa sarebbe davvero un pessima idea.
Karen: Non m'importa.
Pacey: Karen, cosa gli diresti? Seriamente, cosa gli diresti?


[Alla riunione. Joey arriva in ritardo, e Cassandra si sposta per farle spazio sul divano.]
:: joey e cassandra ::
Cassandra: Eccoci qua, Joey.
Joey: Ti ringrazio. Mi dispiace.
Wilder: Ti perdoneremo se hai portato del formaggio. No? Ok. Immaginavo saresti arrivata. Cassandra, ci stavi facendo impazzire con la tua teoria.
Cassandra: Non è una teoria, in realtà, è solo un'opinione. Penso che a chiunque Rose stesse scrivendo queste lettere dovesse essere anch'egli uno scrittore. Voglio dire, oltre al sesso, questo è praticamente tutto ciò di cui parla, delle sue insicurezze sullo scrivere. E a chi importa dello scrivere eccetto che agli altri scrittori?
Wilder: Beh, è molto probabile. Joey, sei d'accordo o no.
Joey: Uh, concordo vivamente.
Wilder: Sembra che tu abbia una tua teoria che ti piacerebbe dirci.
Joey: Io penso che il più grande confidente di Rose Lazare fosse un altro scrittore. Penso fosse Rose Lazare.
Wilder: Continua.
Joey: Beh, Io, ... io penso che lei stesse scrivendo le lettere a se stessa. Penso fossero come un giornale o un diario o un confessionale di qualche tipo perchè sono tutte sullo scrivere, e non ci sono buste, e non ci sono chiacchiere come in tutte le altre lettere.
Wilder: Quelle prive d'interesse?
Joey: Giusto. Voglio dire, sono tutte piene di riferimenti su ciò che sta accadendo attorno a lei. Sapete, la vita di tutti i giorni, gli eventi politici, gli amici in comune, editori, redattori. E queste lettere sono tutte su lei stessa. Sapete, le sue paure e insicurezze--la vera lei. E penso che l'unica persona con cui era abbastanza coraggiosa da condividerle era lei stessa. [Tutti sono in silenzio.] Sono una completa idiota?
Wilder: No, Joey Potter. Penso che la quiete che stai sentendo sia il silenzio di 5 persone che contemporaneamente si stanno chiedendo, "perchè non ci ho pensato io"?


[Alla stazione radio. Jen sta lavorando come speaker.]
:: jen ::
Jen: [alla radio] WBCW. Uh, questa è Jen Lindley, e sinora vi ho lasciato fare delle richieste. Stasera ho io una dedica personale. E diretta ad un vecchio amico che mi ha visto sia nel meglio che nel peggio, ed una notte in un lago, ha avuto una visuale piuttosto buona di me senza nulla addosso.
:: jen e dawson ::[In onda la canzone dei REM "Nightswimming"]
[Flashback della scena quando Dawson e Jen fecero un bagno nudi nel lago.
Dawson: Eccomi. Whoo! Ohh! Rinvigorente!]



[Casa di Karen. Pacey arriva alla porta ed ha con sè diverse buste.]
:: pacey e karen ::Pacey: Hey.
Karen: Hey.
Pacey: Immagino fosse il mio turno di farti visita.
Karen: Cos'è?
Pacey: E' un semplice piatto del menù di stasera. Ho notato che non hai mangiato molto al ristorante.
Karen: Sai, ti odio per farmi dire questo, ma ... grazie.
Pacey: Per cosa?
Karen: Per questo--per portarmi la cena, per avermi ascoltato la scorsa notte, per aver cercato di salvarmi quando ti ho detto di non farlo, per non aver detto, "te l'avevo detto."
Pacey: Quest'ultima cosa potrebbe essere falsa, perchè io te l'avevo detto, e non ho nessun problema nel dirti che l'ho fatto.
Karen: Lui la solo-- lui l'ha baciata... proprio là di fronte a me, come se io non ci fossi.
Pacey: Beh, il bacio in pubblico è uno dei tradizionali vantaggi del matrimonio.
Karen: Ho bisogno di rompere con lui. Voglio dire, ho bisogno che finisca. Ho bisogno di andare avanti. perchè è ovvio che lui non la lascerà e ... ciò significa che noi non andremo da nessuna parte.
Pacey: Giusto.
Karen: Dio, è imbarazzante. Sono un'altra donna single con modello distruttivo di dare appuntamenti.
Pacey: Beh, allora fai come hai detto. Cambialo.
Karen: Cosa significa, cambialo? Voglio dire, per cosa? Per te? Mi dispiace.
Pacey: Intestardisciti, ok?
Karen: Ti vuoi unire a me? Potrei avere un tavolo là sotto da qualche parte.
Pacey: Certo.
[Squilla il telefono e si aziona la segreteria telefonica. Entrambi la ascoltano.]
Segreteria telefonica: Ciao, sono Karen. Se vuoi che sappia chi sei, ti suggerisco di lasciare un messaggio.
[Beep]
Danny: Hey, uh, sono io. Così, te ne sei andata. Non posso dire che ti biasimo. Dio, che casino, Karen. Sono così dispiaciuto che debba sopportare tutto questo. La mia, la mia vita è così complicata al momento, e mi dispiace che tu sia nel bel mezzo. Io... io so che ciò non significa praticamente nulla per te, e io so che tu vuoi solo darmi un pugno in faccia, e hai il diritto di farlo, ma ... io ti amo, Karen. Davvero ... in tutti i modi piccoli e grandi. Non ho mai voluto farti del male. Ti prego, Karen, sei ci sei, alza la cornetta, ti prego. Voglio solo parlare. Voglio solo sapere che tu stai bene.


[Casa Leery. E' tarda sera e Dawson è appena rientrato a casa e trova Gale seduta sul divano vicino al camino che legge.]
Dawson: Ancora in piedi?
Gale: Ohh, se non co9ntinuo a leggere, la finirò col parlare solo al baby talk.
Dawson: [Ride]
Gale: Oh, c'è della posta per te.
Dawson: Cos'è?
Gale: Non lo so. Aprila e vedi.
Dawson: Sembra che abbia vinto un film festival a Hooksett, nel New Hampshire. Cosa ... bizzarra perchè non mi sono mai iscritto ad un film festival a Hooksett, nel New Hampshire.
Gale: No, ma tuo padre l'ha fatto. Si. Lui non era molto bravo con i piccoli dettagli, ma ... lui ha sempre creduto in te.
Dawson: Non tornerò all'USC.
Gale: Ok.
Dawson: Ok?
Gale: L'ultima cosa che voglio che tu faccia è tornare in un'università che non ti piace per onorare la memoria di tuo padre.
Dawson: Ma lui era così deciso a farmici tornare.
Gale: No. Lui non era pronto a rinunciare ad un sogno, ma l'avrebbe fatto. Tu hai le tue ragioni per ritirarti. Tu l'avresti avuta vinta.
Dawson: Pensi?
Gale: Oh, caro, sotto tutta quella ira e preoccupazione, lui sapeva che eri tu a dover decidere.
Dawson: Mi manca.
Gale: Anche a me.
Dawson: Lui potrebbe essere -
Gale: Lo so. Lo so. Lui non poteva fare un PB&J senza mangiare la gelatina nel vasetto del burro di arachidi.
Dawson: E si rifiuterebbe di comprare dei calzini. Prenderebbe in prestito i miei. Gli volevo bene... lo sai?
Gale: Anch'io.
Dawson: [Sospira]

Traduzione Dawson's Friends Italia.






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